“La storia siamo noi” Arte, musica, creatività culturale negli anni Sessanta – Riflessioni tra storia e memoria CAMeC – 10 marzo ore 15.30 e 11 marzo ore 10
L’Associazione Culturale Mediterraneo ha organizzato, venerdì 10 marzo alle ore 15,30 e sabato 11 marzo alle ore 10 al CAMeC – piazza Battisti 1, l’iniziativa “La storia siamo noi”
Il programma di venerdì 10 marzo prevede innanzitutto, alle 15,30, la visita guidata alla mostra “Attraverso l’arte. La galleria il Gabbiano 1968-2018. Cinquant’anni di ricerca artistica“, a cura dell’artista Cosimo Cimino, fondatore nel 1968 del circolo culturale e galleria d’arte il Gabbiano, e del curatore Mario Commone.
Seguirà, alle 16,30, l’esibizione del complesso “Le Ombre“, il più famoso complesso beat della Spezia degli anni Sessanta.
Alle 17 Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello presenteranno l’Indice dei nomi del loro libro “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia“. Nel libro è pubblicato il solo Indice dei nomi dei testimoni che hanno collaborato all’opera (343); l’Indice di tutti i nomi – oltre 3.500 – sarà invece pubblicato on line sui siti dell’Associazione Culturale Mediterraneo e dell’Istituto spezzino per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea. La presentazione ha per titolo “Tutta la città e tutto il mondo in 3.500 nomi”. Nell’Introduzione all’Indice gli autori scrivono:
“La decisione di pubblicare l’Indice di tutti i nomi di tutti i personaggi, anche se presenti una sola volta nelle pagine del libro ed indipendentemente dalla loro importanza per la nostra narrazione o per la storia locale, nazionale, internazionale, ha comportato da parte nostra un’attenta e non facile riflessione, che esponiamo sinteticamente. Da un lato ci rendiamo conto di come le migliaia di nomi che il lettore si trova davanti agli occhi possano costituire perfino, a causa della oggettiva quantità di essi, un deterrente; dall’altro, capiamo però come la vera fisionomia del libro consista anche nel suo essere una specie di epopea corale in cui un’epoca si presenta, spesso in prima persona e comunque attraverso tante voci che vanno, secondo noi, rese nella loro sfaccettata pluralità.
La narrazione, snodandosi sulla linea del tempo (dal prima al poi), incrocia e fa incrociare, in una trama ben più complessa, vicende individuali e collettive, tutte sempre sostanziate da nomi: molti già di per sé evocativi di fatti storici, moltissimi importanti perché, comunque, dietro ad ognuno ci sono esistenze, significative innanzitutto per chi le ha vissute, e per chi, come noi, ha scelto di farle esprimere”.
Il pomeriggio di venerdì si concluderà con una riflessione più generale sul rapporto tra storia e memoria.
Alle 17,30 Marcello Flores, storico dell’Università di Siena, terrà una conferenza sul tema “La storia in un mondo globale: difficoltà e prospettive“.
A cavallo tra la fine del secolo scorso e questo secolo, in parallelo con l’accelerarsi della globalizzazione è cresciuto il ruolo della memoria nel rapporto con il passato. Il ruolo della memoria è sempre stato legato al rafforzamento (o addirittura creazione) di una identità collettiva. E in questo secolo abbiamo visto negli ultimi anni crescere in parallelo due tendenze diverse e contrastanti: quella di una nuova identità nazionalista – propria dei regimi sovranisti e delle cosiddette democrazie illiberali – ma anche fenomeni che possiamo sintetizzare con le tante forme che ha conosciuto la cosiddetta cancel culture. In entrambe queste differenti visioni e ricerche di identità vi è un rapporto problematico con la storia, che è il risultato del ruolo preminente che la memoria ha assunto nella vita pubblica e collettiva. L’intervento di Marcello Flores cercherà di affrontare il rapporto storia-memoria in questo contesto, indicando le maggiori difficoltà e le possibili prospettive positive per il futuro.
Sabato 11 alle ore 10 la riflessione tra storia e memoria ripartirà ancora dalla nostra città e provincia, con l’iniziativa dal titolo “Gli anni Sessanta alla Spezia: la creatività culturale”: un incontro, condotto da Marco Ferrari e Giorgio Pagano, con gli artisti, i musicisti, gli organizzatori di cineclub, gli attori di teatro della Spezia di quegli anni. Interverranno: Federico Anselmi, Egidio Banti, Silvio Benedetto, Paolo Bertolotto, Carla Bolelli, Riccardo Borghetti, Cosimo Cimino, Marco Danè, Franco Ferrini, Doriano Franceschetti, Arturo Izzo, Pino Lena, Claudio Lopresti, Carlo Marletti, Tony Parisi, Luciano Polerà, Franca Puliti, Alfredo Rossi, Andrea Sammartano, Roberto Sbrana, Walter Tacchini, Gabriella Tartarini, Nunzio Vadalà.
LE OPERE D’ARTE DEL GABBIANO E LA MUSICA DELLE OMBRE
“La storia siamo noi”
Venerdì 10 e Sabato 11 Marzo
CAMeC – piazza Battisti 1
le opere d’arte del Gabbiano e la musica delle Ombre
L’Associazione Culturale Mediterraneo ha organizzato, venerdì 10 marzo alle ore 15,30 e sabato 11 marzo alle ore 10 al CAMeC – piazza Battisti 1, l’iniziativa “La storia siamo noi”
Il programma di venerdì 10 marzo prevede, alle 15,30, la visita guidata alla mostra “Attraverso l’arte. La galleria il Gabbiano 1968-2018. Cinquant’anni di ricerca artistica“, a cura dell’artista Cosimo Cimino, fondatore nel 1968 del circolo culturale e galleria d’arte il Gabbiano, e del curatore Mario Commone.
La mostra ripercorre cinquant’anni di attività della storica galleria d’arte, singolare progetto che, dal 1968 al 2018, ha portato in città i grandi esponenti delle avanguardie nazionali e internazionali, da Fluxus alla Poesia Visiva, dalla Body Art alla Performance senza trascurare l’arte concettuale, la musica, il suono. La visita guidata si soffermerà innanzitutto sul periodo originario del Gabbiano.
Seguirà, alle 16,30, l’esibizione del complesso “Le Ombre“, il più famoso complesso beat della Spezia degli anni Sessanta. Nato nel 1963, fu protagonista, il 14 aprile 1966, dello storico “Show Beat” al Teatro Monteverdi. Nell’occasione il pubblico ascolterà tre tra i principali successi delle Ombre, “Nulla di me”, “A noi piace così” e Avrai”.
Alle 17 Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello presenteranno l’Indice dei nomi del loro libro “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia. La presentazione ha per titolo “Tutta la città e tutto il mondo in 3.500 nomi”.
Alle 17,30 Marcello Flores, storico dell’Università di Siena, terrà una conferenza sul tema “La storia in un mondo globale: difficoltà e prospettive“.
Sabato 11 alle ore 10 la riflessione tra storia e memoria ripartirà ancora dalla nostra città e provincia, con l’iniziativa dal titolo “Gli anni Sessanta alla Spezia: la creatività culturale”: un incontro, condotto da Marco Ferrari e Giorgio Pagano, con gli artisti, i musicisti, gli organizzatori di cineclub, gli attori di teatro della Spezia di quegli anni. Interverranno: Federico Anselmi, Egidio Banti, Silvio Benedetto, Paolo Bertolotto, Carla Bolelli, Riccardo Borghetti, Cosimo Cimino, Marco Danè, Franco Ferrini, Doriano Franceschetti, Arturo Izzo, Pino Lena, Claudio Lopresti, Carlo Marletti, Tony Parisi, Luciano Polerà, Franca Puliti, Alfredo Rossi, Andrea Sammartano, Roberto Sbrana, Walter Tacchini, Gabriella Tartarini, Nunzio Vadalà.
L’Associazione Culturale Mediterraneo ha organizzato, venerdì 10 marzo alle ore 15,30 e sabato 11 marzo alle ore 10 al CAMeC – piazza Battisti 1, l’iniziativa “La storia siamo noi”.
Il programma di venerdì 10 marzo prevede, dopo la visita guidata alla mostra “Attraverso l’arte. La galleria il Gabbiano 1968-2018. Cinquant’anni di ricerca artistica” (ore 15,30) e l’esibizione del complesso “Le Ombre” (ore 16,30), la presentazione alle 17 dell’Indice dei nomi del libro di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia. L’indice dei nomi dei testimoni (343) è stato pubblicato nel libro. Lunedì 13 marzo verrà pubblicato online, sui siti dell’Associazione Culturale Mediterraneo e dell’Istituto spezzino per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, l’Indice generale di tutti i nomi: 3.898. In tutto, quindi, 4.241 nomi. Sono le tantissime persone protagoniste del decennio: operai, sindacalisti, studenti, politici, uomini e donne, musicisti, cinefili, teatranti, pittori, scultori, fotografi, giornalisti, parroci, vescovi, pastori protestanti…
Un’anticipazione: il nome più citato è quello di don Lorenzo Milani (in 113 pagine). Affermano Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello: “E’ un dato emblematico: sia di un Sessantotto che in Italia fu anche cattolico, sia di un Sessantotto in cui alla lotta contro la società autoritaria si accompagnò la lotta contro il classismo scolastico e sociale. Ma non solo per questo. In ‘Lettera a una professoressa’ -che è il libro più citato, e anche quello all’epoca più venduto- i giovani ritrovarono l’originalità di un linguaggio e di un metodo di indagine che muoveva dalla concretezza dell’esperienza personale. Il Sessantotto partiva dallo ‘scava dove sei’, cioè dal punto in cui ognuno si trovava, per criticare l’ordine esistente. Questa politicizzazione delle esperienze individuali costituiva il cuore di ‘Lettera a una professoressa’, che anche per questo fu un libro ‘sessantottino’”.
Una seconda anticipazione: tra gli spezzini, senza considerare i testimoni, i nomi più citati sono quelli di Aldo Giacché, comunista e capo dell’opposizione (83), di Ezio Musiani, sindaco democristiano (71), e di Aldo Rescio, intellettuale ed esponente della “nuova sinistra” (70).
Alle 17,30 Marcello Flores, storico dell’Università di Siena, terrà una conferenza sul tema del rapporto tra storia e memoria dal titolo “La storia in un mondo globale: difficoltà e prospettive“.
Sabato 11 alle ore 10 la riflessione tra storia e memoria ripartirà ancora dalla nostra città e provincia, con l’iniziativa dal titolo “Gli anni Sessanta alla Spezia: la creatività culturale”.