Lazzaro Spallanzani (1729-1799), abate e naturalista, è stato un grande scienziato italiano. Per il rigore e l’acume scientifico con cui applicò il metodo sperimentale alle sue osservazioni in embriologia, fisiologia e anatomia è considerato uno dei fondatori della biologia moderna.
Lazzaro Spallanzani soggiornò a Porto Venere dalla fine di luglio all’inizio di ottobre 1783 effettuando importanti osservazioni naturalistiche sugli organismi marini propri dei fondali del Golfo della Spezia e sulla conformazioni dei monti che lo circondano.
Soggiornò quindi fino alla fine di ottobre a Carrara e Massa dove effettuò importanti osservazioni naturalistiche sulla conformazione delle Alpi Apuane e sul loro marmo, nonché sui fiumi Carrione e Frigido. Sulla via del ritorno verso Modena, effettuò ulteriori osservazioni sulla Garfagnana e sull’Appennino Tosco Emiliano.
Ebbe inoltre modo di osservare, durante il viaggio, gli effetti concomitanti della catastrofica eruzione del vulcano Laki in Islanda, che interessarono tutto l’emisfero nord della Terra, e successivamente le loro conseguenze sul clima.
Gli scritti di Lazzaro Spallanzani sul Golfo della Spezia e sulle Alpi Apuane abbracciano campi quali la biologia marina, la geologia, la petrologia, la cristallografia, l’antropologia e costituiscono il primo importante episodio della loro Storia Naturale.